MURGEOPARK PRESENTA
I NOSTRI ITINERARI
Da Belvedere a Belvedere
Un tour dei paesaggi geologici più suggestivi del Parco dell’Alta Murgia, tra borghi e panorami, chiese rupestri, cave, grotte e boschi. Minervino Murge è detta anche il “balcone delle Puglie”, con paesaggi mozzafiato, sia naturali che scavati dall’uomo, come le immense cave di calcare. Qui troviamo Lama Matitani, che taglia le stratificazioni dell’altipiano Murgiano, e la chiesa rupestre di San Michele. All’itinerario si aggiunge Spinazzola, con sensazionali affacci sulla Premurgia Bradanica verso nord e splendide vedute del Monte Vulture, sia dalla storica ferrovia Rocchetta Sant’Antonio che dal sito archeologico rupestre di Grottelline. Fiore all’occhiello di questo territorio sono le rosse sfumature delle Miniere di Bauxite di Murgetta Rossa ed il Castello “invisibile” del Garagnone con la sua Rocca Carsica. A sud del Garagnone, troviamo anche il piccolo abitato di Poggiorsini con il suo Belvedere panoramico (geosito di rilevanza regionale) che si affaccia sulla Fossa Bradanica meridionale.
Dove: Minervino Murge – Spinazzola – Poggiorsini
Altri interessi:
Archeologia; Speleologia; Religione; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Enogastronomia
Tra Storia e Habitat Rupestre
Gravina in Puglia è conosciuta come la “Città dell’Acqua e della Pietra” per via della roccia affiorante e della sua incisione fluviale tipo canyon detta anche “La Gravina”. Il Canyon di Gravina è stato modellato proprio dall’acqua e dall’innalzamento delle Murge in epoca quaternaria. La sua storia si perde nei tempi, vi ritroviamo sedimenti marini dispiegati in sezione lungo tutta la gravina, come evoluzione dell’intera regione Adriatica. Questi sedimenti sono ricchi di fossili, le rocce permettono lo scavo e il modellamento di insediamenti epigei e ipogei che variano dal Paleolitico fino alla età del Bronzo. Il paesaggio è un susseguirsi di diverse incisioni nella roccia su cui ritroviamo un enorme patrimonio che culmina nella sua architettura. Acquedotti e canali sotterranei sono capaci di rifornire la città anche nei periodi di scarsissima piovosità. Gravina in Puglia ha dato i natali a uno dei geologi italiani più importanti al mondo del XIX secolo: Arcangelo Scacchi.
Dove: Gravina in Puglia
Altri interessi:
Archeologia; Speleologia urbana; Letteratura; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Enogastronomia
Paleocity
Circondata dalle verdi alture e dalle ripide scarpate dell’Alta Murgia barese, Altamura, detta anche la “Leonessa di Puglia” , è la città della Cattedrale romanica federiciana e del pane DOP. Il suo territorio, abitato sin dalla Preistoria, come testimoniano le Mura Megalitiche (Alum Murum in latino germanico significa “Muro Antico”), è stato rifondato in epoca medioevale dall’imperatore Federico II di Svevia. Altamura racconta storie di dinosauri, con uno dei siti ad orme più grandi al mondo, storie di uomini preistorici, di ambienti carsici epigei ed ipogei come l’immensa dolina del Pulo o le grotte di Faraualla e Preveticelli. Inoltre ospita necropoli classiche, architetture medioevali in pietra e installazioni belliche della Prima e Seconda Guerra Mondiale, in un contesto storico paesaggistico affascinante, ricco di biodiversità e di varietà agronomiche uniche, legate alla natura del substrato roccioso dove risiedono.
Dove: Altamura
Altri interessi:
Paleoantropologia; Archeologia; Speleologia; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Enogastronomia
All'Ombra di Federico
La memoria di Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi”, è presente ovunque sul territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed attraverso questo itinerario sarà possibile cercarne evidenze e sentori, lasciandosi catturare dai suoi colori e dalle sue forme. Nel territorio di Andria è possibile scoprire il geosito del Gurgo, una delle doline carsiche più grandi della Puglia, e Castel del Monte. La fortezza ottagonale, già patrimonio UNESCO dal 1996, possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, l’armonia e la fusione di vari elementi culturali. È stato edificato con blocchi di Calcare delle Murge ed impreziosito da particolari architettonici realizzati con brecce provenienti dal Promontorio del Gargano. L’itinerario prosegue poi verso Corato dove si può percorrere un tratto della via Appia-Traiana con paesaggi carsici tipici, lame poco marcate e regimentazione tradizionale delle acque superficiali con muretti a secco. In questo territorio predominano le monoculture dell’olivo e della mandorla e flore spontanee effimere e steppose che esplodono, in corrispondenza delle incisioni fluviali effimere, in macchia mediterranea. Deviando brevemente dall’itinerario, è possibile raggiungere la Necropoli di tombe a tumulo della tarda Età del Bronzo (VII – VI sec. a.C.) sita in località “San Magno”.
Dove: Andria – Corato
Altri interessi:
Archeologia; Speleologia; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Religione; Enogastronomia
Paesaggio Carsico della Murgia Ruvese
L’itinerario si sviluppa prevalentemente nel territorio di Ruvo di Puglia, tra il borgo antico e il territorio murgiano circostante. Un viaggio tra grandi masserie e jazzi nei quali si intrecciano leggende e tradizioni antiche legate alla pastorizia e alle attività rurali, capaci di captare le scarse risorse idriche tramite architetture a secco sfruttando la presenza delle rocce calcaree, con l’arte di intercettare la falda idrica profonda, tipica dei territori carsici, o creare cisterne di acqua piovana nei punti più impensabili. L’itinerario prosegue verso Bitonto, presso Jazzo Pietre Tagliate, un gioiello di architettura rurale con gli ancora ben visibili muretti perimetrali e i casolari. Il rimboschimento, che assicura l’ombra e mitiga l’erosione del suolo nei periodi di piovosità intensa se pur effimera, interrompe la monotonia dei pascoli murgiani e convoglia le acque in un’immensa lama: il Fiume Tifris. Tale incisione congiunge il Parco all’Adriatico come corridoio ecologico, parte da Ruvo di Puglia, prende corpo e aspetto di canyon a Bitonto e sfocia a Bari con il nome di Lama Balice. Oggi costituisce il Parco regionale protetto più grande nel territorio della Provincia di Bari.
Dove: Ruvo di Puglia – Bitonto
Altri interessi:
Geomorfologia; Carsismo; Stratigrafia; Paleontologia; Idrogeologia; Mineralogia
Premurgia Meridionale
Un tour dedicato alle multiformi declinazioni della roccia carsica e al suo passaggio che attraversa da Nord a Sud l’area più meridionale del Parco verso i depositi della Fossa Bradanica. Questo territorio è plasmato dall’azione delle acque e dalla mano dell’uomo. Ritroviamo un panorama crivellato da anfratti e profondissime cavità, disseminato da costruzioni di pietra come trulli e muretti a secco. Quello tra Santeramo in Colle e Laterza è un paesaggio unico, a tratti “lunare”, con progressivi gradoni discendenti separati da faglie e depositi terrazzati pianeggianti che si affacciano su incisioni profonde ed impervie quali le Gravine. Questa diversità racchiude un ricchissimo patrimonio naturalistico, floro-faunistico e geologico. Tema portante, anche qui, è la capacità dell’uomo di usufruire delle poche fonti di acqua per l’agricoltura e l’allevamento tradizionale, che oggi diventa esempio di sostenibilità per il mantenimento del precario clima planetario.
Dove: Santeramo in Colle – Laterza
Altri interessi:
Archeologia; Speleologia; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Religione; Enogastronomia
La Murgia Bassa
Paesaggio carbonatico e sassoso interessato da fenomeni carsici peculiari come doline, inghiottitoi, lame e grotte dall’enorme fascino e talvolta abitate dall’uomo in epoca preistorica. L’area, comprendente il bacino idrico che confluisce verso Bari (Conca di Bari), come tutto il territorio del Parco, custodisce sculture di roccia dall’incredibile impatto visivo, modellate dall’acqua e dall’attività umana con importanti opere di rimboschimento atte a mitigare la potenza dell’acqua in stagioni piovose. Questa è la ragion d’essere della Foresta Mercadante, polmone verde della Puglia piantata negli anni 20 del XX secolo per contrastare l’erosione del suolo e il rischio di alluvioni. Il percorso tocca Grumo Appula con le sue lame, Toritto con ulivi e mandorle, Cassano Murge con la sua Foresta e Acquaviva delle Fonti con i suoi pozzi sotterranei che danno il nome alla città, raccontando quindi il deflusso delle acque dalla porzione meridionale del Parco fino all’Adriatico, nel suo capoluogo di Regione, creando un’infinita rete di corridoi ecologici per fauna e flora.
Dove: Grumo Appula – Toritto – Cassano Murge – Acquaviva delle Fonti
Altri interessi:
Paleoantropologia; Archeologia; Speleologia; Architettura; Biodiversità; Storia Antica; Storia Moderna; Enogastronomia